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Come i lividi sulla pelle, così, emozioni e pensieri diventano delle macchie blu. Come inchiostro, sono visibili, intrascurabili, non vivono d’indifferenza. Assecondate o ignorate, sono lì. Sono cose da tirare fuori.



Timidi imperativi

E così, a volte ti trovi a stare sul confine, in bilico, tra le cose dette e quelle non dette ma che vorresti dire. In un sussurro, con un filo di voce, gentilmente. Per entrare nella testa delle persone, piano, come ad offrire un’idea, a cogliere un’occasione, costruendola lentamente, quasi sbiadita, per non dare l’impressione di essere tu a proporla o guidarla. Timidamente, tenendo a bada la tua paura di ricevere solo perchè lo hai chiesto.

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Una triste coincidenza

Ricordare quello che è stato, ribadirlo ed esorcizzarlo aiuta a comprendere ciò che è stato e, soprattutto, ciò che non è stato e non sarà. Da qui, come una fenice, si diventa cenere e si rinasce.

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Sipario

Siamo tutti attori che girovagano per le strade delle menti degli altri. A volte vaghiamo senza una meta, spesso con copioni letti e straletti. Quello che é certo é che lo spettacolo può essere finto di brutto quando tutti hanno capito il trucco. Tranne te

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Veni, vidi, vici

Ci sono vittorie che non sempre assumono la loro vera forma e si presentano a noi mascherate da perdite dolorose.

Man mano che ci allontaniamo per inquadrare il tutto con il grandangolo del cuore, ci rendiamo conto che quella maschera, forte e dura come il diamante, in realtà ha le stesse proprietà della grafite. Così, in quel momento, scatti la prima foto di un nuovo album della tua vita. Non lo sai subito, ma stai vincendo.

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Ambasciator porta pena

Si può procrastinare al contrario? Cioè, è possibile sfuggire alle domande interiori riempiendo le ore, i minuti e i contenitori vuoti del nostro tempo di cose da fare? In modo strabordante, a volte inutile, e quasi superficiale? Il tutto condito con cuffie alle orecchie sempre in modalità “on” e volume al massimo, cene e appuntamenti in abbondanza. Chiacchiere a non finire e freddi baci notturni. Di ogni, pur di non ascoltare il boato del silenzio che, perfino con pochissimi attimi di considerazione, porta con sé quelle domande da cui vogliamo eternamente sfuggire. Non impossibile, certo, ma fino a quando?

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Kintsugi

Se è vero che dal passato, dalla storia, possiamo imparare qualcosa per migliorare il futuro, sarà anche vero, allora, che le ferite che ci portiamo sulla pelle, come cicatrici più o meno rimarginate, sono come l’oro utilizzato nella pratica giapponese del Kintsugi.

Perchè forse gli errori già commessi possono anche essere perpetrati all’infinito, consciamente dopo la prima volta, ma sicuramente quello che fanno è contribuire alla costruzione di noi stessi.

E sta a noi usare l’oro invece che banale colla Vinavil.

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Accusatio manifesta

Capita di incontrare per strada, o, male che vada, nel riflesso di uno specchio, un’immagine venduta bene di qualcuno che, in realtà, così non è. Bisogna aguzzare l’ingegno, annotare nel block notes delle esperienze i dettagli anche superflui, fare un bagno in una vasca strabordante di oggettività, aggiungere un pizzico di sentimento autoriferito, tirare qualche sberla metaforica e rinsavire. Ci vuole anche un po’ di fortuna. Ora, raccontare storie è di certo un bel mestiere, ma cosa succede quando le storie diventano castelli di carta che a stento reggono il peso di se stessi?

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Fortuna liquida

Per chi non lo sapesse, nel mondo del mago più famoso del mondo, Harry Potter, la Felix Felicis (o fortuna liquida) è una pozione magica: ogni azione compiuta sotto il sue effetto tenderà ad avere successo. Usata in eccesso, però, potrebbe provocare dipendenza ed essere fatalmente tossica. Ecco, capita che, anche un temporale possa diventare la nostra Felix Felicis, o un suo effetto, e mentre siamo preoccupati e coccolati allo stesso tempo dallo sfrosciare della pioggia, non ci rendiamo conto che quello che ci accade è baciato dalla Dea bendata. Ma senza esagerare

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Al posto giusto

Ci sono momenti in cui capiamo che tutto quello che ci accade si configura in uno schema perfetto. Perfetto non perché tendente alla perfezione. Perfetto così, ricco di sbavature, non per forza felice in assoluto. Perfetto perché, proprio in quel momento, capiamo che tutto va come deve andare e che le cose che ci accadano, accadono per fortuna! Anche una situazione che può provocarci del malessere sappiamo, in fondo, essere giusta. Perché accanto a quel malessere riaffiora, piano piano, l’amore per noi stessi e la lucidità di dire con esattezza che così come è andata è, obiettivamente, molto meglio di…

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Come l’orizzonte

Qualcuno, e che qualcuno, la cantava così ” Se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante Cancella col coraggio quella supplica dagli occhi Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante E quasi sempre dietro la collina è il sole”. Ed io mi trovo, ora, proprio dietro la collina.

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Delle due l’una

Chissà quante volte sarà capitato di vivere intensamente qualcosa mentre testa e cuore fanno a cazzotti. Di sfiorare una pelle con l’irrefrenabile voglia di abbandonarsi completamente e, nello stesso momento, avere la consapevolezza e la sfrontatezza di non chiudere gli occhi per non cedere ogni centimetro di sé. Come fossimo in due in questa gabbia di muscoli e ossa. Chissà delle due chi ha vinto.

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Beni durevoli

Solo oggi mi chiedo come mai quando ho pensato, sentito o letto “bene durevole” mi sia rivolta sempre a un qualcosa e mai a un qualcuno. Oggi, quando dentro di me il frame che stavo costruendo sulla base di queste due parole è venuto via come un adesivo di pessimo gusto appiccicato lì sul culo di una bella macchina. Oggi che, difficilmente, dedico tutte le mie attenzioni maniacali al biliardo appena acquistato per non pensare, difficilmente, ad altro. Ho provato a raccontarli, così, difficilmente, tra una steccata e un’altra

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Carnaval

Il banchetto della sera del mercoledì delle Ceneri per dire addio alla carne. Questo è il significato etimologico della parola “carnevale”. E come tutti gli addii, aggiungo io, lascia dentro il dolce e l’amaro. Malinconia e nostalgia che si fondono alla consapevolezza di ciò che è stato e non potrà essere. Avere coscienza di ciò che si è vissuto fino a quella sera e, all’alba del giorno dopo, abbandonarsi alla rinuncia di ciò che avrebbe potuto essere. Come i coriandoli, simbolo di gioia e spensieratezza fino a quando, lasciati vagare sul suolo, diventano la prova che è cessato quel momento…

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Eterni ossimori

Ci sono momenti e persone che si appartengono nonostante le profonde differenze, le circostanze e spesso anche il destino, stiano a indicare tutto il contrario. E come le ombre dell’alba e della notte, si rincorrono sfiorandosi o fondendosi per pochissimi istanti. Vivendo per quegli istanti, danno vita a qualcosa che potrebbe non essere se esistessero solo il bianco e il nero, così come il giorno e la notte, nella loro accezione più assoluta. Fortunatamente

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Almeno per oggi

I momenti, messi in cornice e fissati in alto. Per farlo: inspirare profondamente e fissare i ricordi a uno o più odori, guardarsi tutto intorno e catturare colori e sfumature di ciò che ci circonda, ascoltare ogni minimo suono che, anche senza accorgercene, pervade le nostre orecchie. Ecco, il quadro di emozioni è fatto. E non importa dove sarai, se cambierai casa, disposizione dei mobili, ogni volta che lo fisserai, sarà come riviverlo.

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Sesto senso

La mattina, con i primi accenni di luce, tutto ciò che è stato la notte precedente prende forme diverse. Il giorno traccia linee e confini e porta con sé la netta distinzione tra le cose, le persone e il tempo. Lo fa lasciandoci addosso la consapevolezza che tutto ciò che è stato vissuto e sentito solo qualche ora prima sta per sfumare via, mutare. A cosa vi aggrappate per trattenere quella ritirata ricorsiva e impedire che il senso di vuoto si impossessi della vostra mente?

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Ombra ad agosto

Si sa, prevenire è meglio che curare. Ma spesso, nonostante le attenzioni per noi stessi, finiamo per rimanere scottati da un sole che, anche se forte, pensavamo di tenere a bada con un po’ di crema e di ombra. O con pseudo rimedi che alla fine, si sa davvero, non funzionano senza una reale volontà di salvarsi dalle scottature. Ma quanto è bello, però il segno del costume? E l’abbronzatura sulla pelle? E le storie sbagliate vissute nonostante tutto?

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Preda dei venti

Capita di parlare tra sé e sé, anche senza la necessità di essere di fronte a uno specchio, per convincersi di essere padrone del proprio destino. Ma lo siamo poi davvero. fino in fondo?

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Senza bussare

Formare un pensiero e convincersi sia quello reale, che assomiglia tanto ad una presa di posizione per andare avanti, per dimenticare. Costruirgli intorno rocche e fortezze e arroccarlo fino alla più piccola sua sfumatura. Camminare, così, in una finta beatitudine nei sentieri del destino. E poi vederlo sgretolarsi, inerme, al solo suono di due nocche che bussano a una delle sue porte.

Ce la siamo raccontata giusta? Forse no. O forse è davvero un’altra storia

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La mia sciarpa nera di cashmere

Ci sono oggetti che, nel corso del tempo e nel mutare delle situazioni, diventano simbolo di qualcosa di altamente personale, profondo e importante. E ce ne accorgiamo solo nel momento in cui vengono erroneamente smarriti.

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Eternamente

C’è chi eternamente insegue quella sensazione nello stomaco che solo la fase dell’innamoramento è in grado di generare. C’è anche chi associa questa sensazione ad una persona e… chi no.

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O magari

È, o non è, affascinante e forse anche romantico, il modo in cui la malinconia, a volte d’improvviso, ruba spazio nella mente per posare il suo velo sulle emozioni che stiamo vivendo? Lo è. O magari, no.

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Non io

Il lockdown ha messo a dura prova molte cose. La fase 2, se da un lato è stata uno spiraglio di luce, dall’altro ha messo a nudo alcune delle nostre paure.

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Firenze, sogna

Se è vero che siamo più concentrati a muovere le pedine rischiando di perdere ogni cosa, a difendere il Re come ad una partita a scacchi o a studiare una mossa per non soccombere nel gioco della vita, è anche vero che le piccole conquiste vanno celebrate rumorosamente. Come quando una città d’improvviso, in un battito di ciglio, diventa tua e ha il sapore di infinite possibilità, quando, invece, fino a un istante prima sapeva solo di malinconico passato, di pesante silenzio, di sorrisi sfumati.

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Chissà

Anniversari dolorosi, inconsciamente fatti riaffiorare alla mente nel momento in cui ci si è persi fissando una finestra o giocando svogliatamente con il cibo. Chissà come sarebbe stato se non ci fossimo persi, se avessimo voluto seppellire i ricordi tra la frenesia della quotidianità.

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Insonnia

A volte la nostra mente trova dei rimedi che ci sono nascosti, che non sembrano tali fino a quando non vediamo in profondità, magari di notte

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Dirlampa

Possono i temporali assomigliare all’amore?! E così come è diverso ogni acquazzone da un altro, lo è anche l’amore?! Sì, come un lampo osservato nello stesso istante da persone diverse in luoghi diversi, non sempre lontani

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Sol tanto

Sono pericolosi i desideri. Soprattutto quando sono nitidi e confusi allo stesso tempo, quando si contrastano l’un l’altro. Vogliamo rivivere, dimenticare, celebrare, eliminare, ferire e risanare contemporaneamente qualcosa che è stato ossigeno e poi soffocamento. Complici i ricordi e i tramonti su di una terrazza milanese di qualcosa che è stato tanto.

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Quarant_una bis

I “vorrei” emersi e amplificati a causa di un distanziamento più fisico che sociale sono pericolosi, sono sempre stati lì e non passano con la fase 3 del Covid-19

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Amen

Una preghiera dedicata al proprio cuore, delicata e leggera, che invita a sbocciare ad ogni stagione nonostante l’eventualità di freddo, tempeste o siccità. Che invita a rinascere, ciclicamente, senza timore.

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Lo stesso

Quando, nonostante la paura di scottarci, andiamo incontro al fuoco in piena consapevolezza. Quando siamo ingenui perché vogliamo esserlo.

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Ripassata

La frenesia di una città violenta e senza scrupoli per chi viene da un paesello. I rimedi nella consolazione ritrovata nel ricordo dei sapori di casa.

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